Carissimi amici, oggi proponiamo un ascolto curioso che unisce temi sacri e dimensione teatrale. Sebbene siamo abituati ad associare la musica sacra alla liturgia e alla preghiera, il tema religioso è spesso diventato fonte di opere più popolari e profane, come nel caso dell’oratorio di Alessandro Scarlatti La Santissima Trinità. L’oratorio, nato nel Seicento, trasformava in spettacolo teatrale narrazioni bibliche, vite di santi e persino dispute teologiche, assumendo talvolta una funzione educativa e morale.
Nel 1715 Scarlatti mette in scena personaggi allegorici che discutono un tema teologico complesso: da un lato la Fede e la Teologia, dall’altro l’Infedeltà, figura ambigua e seduttrice, affiancate da Tempo e Amor di Dio che contribuiscono alla risoluzione finale. Scarlatti impiega tutti gli strumenti del teatro drammatico e comico, creando situazioni di corteggiamento, disputa e tradimento, ma al servizio di un contenuto profondamente religioso: il mistero della Santissima Trinità.
Il brano scelto è l’aria dell’Infedeltà, scritta per tenore, costruita secondo la tipica forma tripartita: un primo tema lirico e solenne, un secondo rapido e brioso, e infine la ripresa del tema iniziale con leggere variazioni. Le parole affrontano il difficile tema delle processioni trinitarie, cioè il rapporto tra Padre, Figlio e Spirito Santo, espresso però dalla voce del dubbio, che rappresenta la strategia sottile del male. La sezione centrale, ironica e irriverente, insinua lo scetticismo nell’ascoltatore, quasi sussurrando l’incertezza del cuore.


