Nel terzo capitolo dell’Imitazione di Cristo, intitolato L’ammaestramento della verità, si riflette su come la vera felicità consista nell’essere istruiti direttamente dalla Verità, che non è un concetto astratto, ma la persona di GESU’ Cristo. Come dice il Vangelo di Giovanni, solo restando fedeli alla Sua parola, si conosce la Verità e si è liberati.
Il testo denuncia la nostra stoltezza: trascuriamo ciò che è necessario per inseguire ciò che attira la nostra curiosità, ma che può essere pericoloso. Ascoltare la Parola eterna libera dalle vane discussioni, perché essa è il principio da cui tutto discende.
Chi ha un cuore puro e saldo comprende le cose più difficili, perché riceve luce dall’alto. L’uomo interiore vive tutto per la gloria di DIO, come insegna Sant’Ignazio. La vera lotta spirituale è contro i desideri disordinati: occorre formare prima il cuore, poi agire, così da non farsi travolgere dalle opere esterne.
San Paolo invita a crescere “nella verità nella carità”, per non essere confusi dalle false dottrine. Il cammino spirituale richiede disciplina, consapevolezza dei propri limiti e costante superamento di sé. Non basta predicare: bisogna anche vivere ciò che si annuncia.
La conoscenza è un bene, ma più ancora lo è la conoscenza di sé e la vita virtuosa. Non è il sapere che nutre l’anima, ma il “gustare interiormente” la Verità. Infine, tutto ciò che è vero, puro e giusto deve abitare i nostri pensieri, affinché il DIO della pace dimori in noi.


