La liturgia ci invita a contemplare le stimmate di San Francesco d’Assisi attraverso una preghiera intensa: “Frigescente mundo, flammandum corda nostra tui amoris”, che significa: “Nel mondo che si raffredda, infiamma i nostri cuori con il fuoco del tuo amore”.
Questa invocazione ci pone davanti a una realtà profonda: le stimmate non sono solo un segno esteriore, ma l’espressione concreta dell’amore di Cristo che si imprime nella carne e nell’anima di Francesco. Sono il sigillo della totale conformità a Cristo crocifisso, un mistero che non si comprende con la sola ragione, ma che si accoglie nel silenzio della fede.
L’amore di Dio, reso visibile nelle stimmate, ha la forza di riscaldare i cuori umani, partendo da quello del Santo d’Assisi per irradiarsi nel mondo. In un tempo freddo, spento spiritualmente, Dio suscita figure come San Francesco per riaccendere il fuoco della carità. Se il cuore dell’uomo si lascia toccare da questo amore, può diventare a sua volta fonte di calore, luce e rinnovamento per un’umanità indurita e distante da Dio.
Contemplare le stimmate, dunque, non è solo guardare un fenomeno miracoloso, ma accogliere un invito personale: lasciarsi trasformare interiormente dall’amore di Cristo, così da poter riscaldare, anche solo un poco, il mondo che ci circonda.


